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STUDIO SULLA LENTEZZA

In che modo lentezza e velocità sono parte integrante del vissuto quotidiano, e quanto ne influenzano la percezione? Fino a che punto siamo consapevoli di questi processi? Ci sono luoghi o momenti in cui possiamo fermarci a riflettere sul nostro rapporto con i concetti di lentezza, efficienza, tempo?

Estratto video.

Studio sulla Lentezza. 9 giugno 2015.

Cavallerizza Reale. Torino

 

Montaggio di Matteo Rocchi.

Il racconto di Luis Sepùlveda "Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza" ha portato all’interesse del Collettivo il tema della lentezza, considerato portatore di un messaggio universale che racchiude storie di coraggio, ribellione, identità.

Spinti dalla voglia di indagare quanto e come la lentezza faccia parte della nostra società, per iniziare la nostra ricerca abbiamo raccolto attraverso un questionario numerose visioni differenti. Unendo la nostra esperienza personale alle riflessioni portate dagli anonimi compilatori del questionario, abbiamo potuto delineare il valore critico e ambiguo delle categorie di “ritmo” e “velocità” per la società contemporanea. La realtà in cui viviamo tende a opprimere e limitare la possibilità di ascoltare il nostro stato d’animo; questa opacità interiore e la rottura tra ciò che siamo e il ruolo che il ritmo della società ci impone di rivestire crea paure, insicurezze e desideri fatui.

 

La consapevolezza del legame tra necessità interiori ed esteriori è ciò che affrontiamo in questo studio, con la volontà di trovare una convivenza pacifica costruttiva tra le esigenze che la società impone e quelle che ognuno avverte. Stimolare il pubblico a riflettere sulle proprie esistenze, sul tempo del respiro e dell'ascolto. Vorremmo creare una sospensione che porti lontano dalla razionalità del pensiero, un linguaggio emotivo che porti l’attenzione al  proprio modo di essere nel mondo.

 

Attraverso la ricerca coreografica e teatrale vogliamo mettere in scena le contraddizioni esistenti tra il ritmo della realtà e il ritmo del cambiamento. Vogliamo stimolare lo spettatore con immagini che evochino momenti di conflitto, stati in cui la danza diventi espressione di contraddizioni interiori, momenti in cui la parola apra finestre su storie in cui lo spettatore possa rispecchiarsi e sorridere. Partendo da storie di vita vissuta intendiamo muoverci verso un immaginario surreale, trasformandoci in stati ritmici e indagando l'unità e la massa con l'uso di palline, tute uniformanti e musica.

 

Attualmente il lavoro, in corso di realizzazione, si compone di diversi quadri per lo più danzati. Riteniamo importante approfondire le linee guida della nostra ricerca: sviluppare le intuizioni scaturite dall’improvvisazione, ampliare l’uso di oggetti e costumi, scrivere la drammaturgia testuale e dare una direzione ai materiali derivanti dalle interviste.

Il gruppo, composto da danzatori, attori e musicisti, intende indagare un linguaggio che integri le specificità professionali e umane di ogni singolo componente, nella volontà di un dialogo tra le arti.

 

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